Domande del colloquio di lavoro Areajob
  • Home
  • Le domande del colloquio

Le domande del colloquio

Il colloquio di lavoro è un momento in cui il candidato deve diventare “venditore” di se stesso. Proprio come i migliori commercianti, devi mettere in risalto le tue qualità e convincere il recruiter che sei la persona più adatta per quella posizione lavorativa.

Da dove cominciare?

Continua a leggere l’articolo per conoscere le domande più frequenti in un colloquio di lavoro e capire come affrontarle nel migliore dei modi. Non farti cogliere impreparato, mai più!

DOMANDE AL COLLOQUIO DI LAVORO: LE PIÙ FREQUENTI PER OGNI STEP

Esistono alcune domande del colloquio di lavoro che si presentano molto spesso.

Abbiamo individuato tre fasi principali di un colloquio, ecco le domande più comuni per ciascuna fase e qualche trucchetto per rispondere al meglio:

  • FASE INIZIALE: si parte spesso da una presentazione libera del candidato. La domanda che viene fatta in questo caso è “parlami di te”. Questa domanda offre una grossa opportunità, fatti trovare pronto!

Prima del colloquio, preparati un discorso introduttivo in cui parli di te e della tua carriera, riprovalo più volte, esercitati a casa davanti allo specchio o con un amico. Rispondere correttamente a questa domanda è un’ottima strategia per condividere informazioni utili al colloquio di lavoro.

  • FASE CENTRALE: questo è il momento decisivo, quello in cui il recruiter vorrà conoscere la tua formazione, la tua storia lavorativa e i tuoi prossimi obiettivi professionali.

Anche in questo caso è importante avere ben chiaro di cosa parlare prima di presentarsi al colloquio. Parti sempre dalle esperienze lavorative più recenti e scendi nei particolari quando ci sono punti di contatto con la posizione per cui ti stai candidando.

Un’altra domanda che viene posta spesso in questa fase è “perché siete così interessati a questo lavoro e a questa azienda?”.

È l’occasione perfetta per dimostrare che sei preparato sull’azienda e sul settore in cui opera. Per questo è importante fare un lavoro di ricerca a casa, informarsi, conoscere al meglio le sue caratteristiche. Così da essere in grado di enfatizzare gli aspetti positivi legati all’offerta di lavoro.

  • FASE CONCLUSIVA: sicuramente, una delle domande più tipiche per concludere il colloquio è “cosa ti rende il candidato ideale?”.

Cogli l’occasione al volo e approfondisci le tue competenze tecniche e trasversali. Devi essere abile ad argomentare le abilità che possiedi e che ritieni fondamentali per il raggiungimento dei successi aziendali. I recruiter amano chiedere direttamente ai candidati di individuare i propri pregi e difetti, generalmente ne vengono richiesti tre. Anche in questo caso il consiglio è di prepararti già a casa la risposta, così hai il tempo di individuare con calma i pregi più adatti alla posizione per cui ti candidi. Puoi condividere le testimonianze di questi punti di forza e specificare il valore che hanno avuto all’interno della tua carriera. Sii sempre sincero, le bugie hanno le gambe corte!

COME VALORIZZARE I DIFETTI E TRASFORMARLI IN PUNTI DI FORZA

Siamo umani, quindi è normale avere dei difetti.

Durante il colloquio di lavoro, però devi essere in grado di valorizzarli e trasformarli in punti di forza che ti permettano di ottenere una posizione di vantaggio rispetto agli altri candidati.

Di seguito, Areajob ti suggerisce alcuni punti di debolezza da cui prendere ispirazione:

guardare troppo ai dettagli: generalmente essere attenti ai dettagli viene considerato un punto di forza, tuttavia, essere troppo precisi può portare a perdere il quadro complessivo dell’incarico;

fatica a dire no: la disponibilità è una dote importante in ambito di lavoro. A volte però essere troppo gentile e disponibile con i colleghi potrebbe avere ripercussioni negative sulle tue prestazioni;

● essere critici: essere eccessivamente critici riguardo il proprio lavoro, non sempre è produttivo. Bisogna essere in grado di mettere un punto per potersi focalizzare su nuovi progetti;

● concentrarsi troppo sul lavoro: spendere molto tempo sul lavoro può diventare un punto debole. Spesso capita che il lavoro condizioni la vita extra-lavorativa, è importante saper mantenere un giusto equilibrio tra le due cose.

Ricordati di condividere sempre col selezionatore ciò che stai facendo per migliorare e colmare i tuoi punti deboli. Verrà percepito come un segnale di proattività, di solito molto apprezzato dalle aziende.

RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI DURANTE IL COLLOQUIO

Non importa quanto possa esserti preparato per il colloquio, capiterà sempre qualche domanda a cui non sai cosa rispondere. Non preoccuparti, Areajob è qui per questo!

I recruiter cercano di approfondire la tua vita professionale, indagare sulle tue esperienze passate, sui maggiori successi e sulle decisioni più difficili che hai dovuto prendere.

Il trucco è quello di apparire sicuri di sé ed evitare tentennamenti. Ricordati sempre di essere sincero e trasparente, questi due punti possono giocare a tuo vantaggio.

Ed ora vediamo insieme alcuni esempi di domande difficili che potresti aspettarti al colloquio di lavoro:

  • Come reagisce alle critiche?

Non rispondere che non ti dispiacciono, nessuno ti crederebbe, poiché è normale sentirsi attaccati davanti a una critica. Spiega che una critica costruttiva può essere utile, anche se a volte può essere spiacevole riceverne. Darai l’impressione di reagire con maturità, non abbattendoti di fronte alle critiche ma, anzi, accettandole positivamente. Puoi anche raccontare un esempio di quando hai ricevuto una critica e di come questa ti abbia aiutato a crescere.

  • Qual è stato il suo più grande errore, e che insegnamenti ne ha tratto?

Qui i recruiter vogliono metterti in difficoltà. Anche in questo caso vale la regola della sincerità, ma fai attenzione: un’eccessiva sincerità potrebbe essere inopportuna. Il recruiter si aspetta una risposta che gli dimostri la tua capacità di autocritica. Non nominare situazioni che potrebbero ripetersi e che ti potrebbero far replicare il potenziale errore.

  • Quando è stata l’ultima volta in cui hai disatteso un’istruzione o una regola, e perché?

In questo caso il recruiter vuole sapere se sei solito infrangere le regole aziendali, se non esiti a trascurare le istruzioni o se in una determinata occasione hai agito contro le regole, ma lo hai fatto con cognizione di causa, perché lo richiedeva la situazione. Si tratta quindi di capire se sei in grado di valutare con oggettività una specifica situazione e prendere la decisione più saggia. 

  • Che ruolo ha il denaro per lei? Che stipendio si aspetta? Quanto vuole guadagnare?

In questo caso occorre fare molta attenzione, la sensibilità quando si parla di denaro è massima. Non è necessario indicare un numero preciso, ma sentiti libero di affermare di aspettarti almeno il minimo, o di più in base alle tue qualifiche. Argomenta perché, secondo te, una buona prestazione dovrebbe ricevere un compenso adeguato.

  • Perché dovreste essere assunto?

La risposta immediata sarebbe: “Io sono la persona migliore per il lavoro”. Ma è necessario dire di più: cosa ti rende diverso dagli altri candidati? Cosa ti fa desiderare questo lavoro di più rispetto agli altri per cui vi siete candidati?

  • Cosa ha fatto nei periodi in cui non ha lavorato/studiato?

In questo caso il selezionatore si sta informando su un vuoto nel tuo CV: mantieni la calma. È più efficace illustrare in modo positivo i buchi professionali. Anche un lungo soggiorno all’estero viene valutato positivamente perché rappresenta un’ulteriore esperienza di vita. Oggi valgono come un plus i periodi dedicati ai figli o a un parente non autosufficiente. Ormai non si guardano più con sospetto neppure i periodi di riorientamento, anzi, li si considera una valida esperienza.

Inoltre, non mentire sul fatto che ti sia candidato anche per altre aziende. È importante che il recruiter sappia che ti sei attivamente impegnato nella ricerca di lavoro e che hai già affrontato altri colloqui. Essere richiesti può costituire una qualità molto attraente.

COSA DIRE E NON DIRE AL COLLOQUIO DI LAVORO

Per aiutarti a superare efficacemente il tuo colloquio di lavoro, ecco alcuni consigli su cosa dire e cosa, invece, non dire!

È importante salutare il tuo interlocutore con un sorriso, così darai subito una buona prima impressione. Una stretta di mano e un atteggiamento positivo dimostrano cortesia e professionalità.

Usa la parola “motivato” per descrivere te stesso. In questo modo, dimostri il desiderio di voler aiutare l’azienda a fare bene e di essere un lavoratore produttivo. Far capire ai datori di lavoro che possono contare su di te per raggiungere gli obiettivi prefissati è fondamentale per ottenere la posizione lavorativa.

Devi mostrarti capace di adattarti e incline a imparare sempre nuove cose. Parla della tua volontà di mantenerti costantemente aggiornato sul tuo settore, ma solo se lo vuoi veramente.

È probabile che durante il colloquio il recruiter voglia sapere quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a lasciare la tua precedente occupazione. Cerca di rispondere alla domanda evitando di parlare negativamente del tuo ultimo datore di lavoro o impiego. Questo atteggiamento metterà in luce la tua capacità di rimanere professionale indipendentemente dalla situazione.

Può capitare anche che ti venga posta una domanda alla quale non sei preparato. Questa può essere una grande opportunità per dimostrare le tue capacità di pensiero critico e di problem solving. Perciò non rispondere “non lo so”, piuttosto chiedi al recruiter di concederti un minuto per pensare alla risposta.

Se ti viene fatta una domanda, la cui risposta è già sul tuo curriculum, cerca di rielaborare il contenuto e di esprimerlo in altre parole, magari utilizzando anche esempi concreti.

QUALI DOMANDE FARE AL TERMINE DEL COLLOQUIO

Terminato il colloquio, ti chiederanno se hai delle domande. Evita di rispondere “no”, rischi di far passare il messaggio che non te ne importa nulla. Cerca di prepararti almeno una domanda relativa alla posizione, all’azienda o al team.

Areajob ha selezionato per te una serie di domande, da cui prendere spunto per mostrarti realmente interessato agli occhi del recruiter:

●         Quali sono le opportunità a lungo termine in questa posizione?

●         Quali sono le sfide principali legate a questa posizione?

●         Quali sono le principali mansioni relative al ruolo?

●         Quante persone lavoreranno direttamente con me e con quali responsabilità?

●         In che modo il mio team si colloca all’interno dell’organizzazione complessiva aziendale?

●         Quali sono le principali sfide che l’azienda sta affrontando al momento?

●         Quali considerate essere attualmente i vostri principali competitor?

Se sei arrivato fin qui, significa che sei pronto ad affrontare il tuo prossimo colloquio di lavoro.

Non farti prendere dal panico, ragiona con lucidità e farai certamente un figurone!

Vuoi essere sicuro di ottenere sempre un colloquio di lavoro per la posizione per cui ti sei candidato? Visita la pagina Curriculum Vitae, segui i nostri consigli e vedrai che il tuo CV lascerà i recruiter senza parole!

Contattaci per maggiori informazioni su come affrontare le domande di un colloquio

Scopri come funziona