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Diritti e regolamenti del lavoro

Come funziona il periodo di prova

Se avete appena trovato un nuovo lavoro è probabile che in fase di stipula del contratto vi sia stato proposto un periodo di prova. Normalmente infatti, prima di essere confermati per un lavoro, è previsto un patto o periodo di prova. Ecco quali sono le norme che lo regolano.

Che cos’è e come funziona il periodo di prova?

Il periodo di prova, è un periodo di lavoro ben definito la cui durata è fissata dal Contratto Nazionale di riferimento applicato dall’azienda, varia a seconda della qualifica e delle mansioni da ricoprire e non è prorogabile. Il patto di prova deve risultare nella lettera di assunzione.

La sua funzione è quella di verificare la capacità professionale del lavoratore e la sua idoneità alle mansioni che dovrà svolgere, mentre lo scopo del lavoratore è quello di comprendere le condizioni di lavoro, come si svolge la prestazione e l’interesse personale verso il ruolo assegnato.

Durante questo periodo ciascuna delle parti può recedere dal contratto, senza obbligo di preavviso o d’indennità da parte del datore di lavoro.

Come funziona il periodo di prova: durata

La legge stabilisce che questo periodo può essere concordato per iscritto fra le parti, è possibile che azienda e lavoratore si accordino perché l’assunzione sia immediatamente definitiva con esonero del lavoratore dall’obbligo del periodo di prova ma non potrà mai eccedere l’intervallo stabilito dai contratti nazionali e comunque non potrà mai andare oltre i 6 mesi.

Tutto ciò premesso il periodo di prova per essere valido e legittimo dovrà avere le seguenti caratteristiche:

  • dovrà essere stabilito per iscritto a pena di nullità della prova. Normalmente si inserisce in un’apposita clausola nel contratto individuale di lavoro;
  • deve indicare già da subito il ruolo e le mansioni che dovrà svolgere il lavoratore in tale periodo;
  • deve avere una durata massima così come stabilito dai CCNL (non può comunque mai eccedere i 6 mesi per legge);
  • può avere una durata minima, entro la quale le parti non possono recedere liberamente dal contratto in prova, se non per giusta causa;
  • si può contare a seconda del CCNL in mesi o giorni, di calendario o effettivamente lavorati;
  • l’accordo scritto sulla prova deve avvenire prima o contestualmente all’inizio del rapporto di lavoro, è nullo infatti un patto di prova successivo all’inizio;
  • il periodo di prova è retribuito, inoltre il lavoratore matura tutte le spettanze, quali ratei di 13a, ferie ecc.;
  • al termine della prova se nessuna delle due parti recede, il rapporto di lavoro prosegue normalmente, senza necessità di alcuna conferma o comunicazione e il periodo viene computato quale anzianità di servizio.

Come funziona il periodo di prova in caso di dimissioni o licenziamento

Nel corso del periodo di prova l’azienda può licenziare il lavoratore in qualsiasi momento senza obbligo di motivare il licenziamento, salvo che non sia stabilita dal contratto una durata minima del periodo di prova (in questo caso infatti si potrà terminare il rapporto solo al termine della stessa)

Ugualmente, il dipendente in periodo di prova, può dimettersi in qualsiasi momento (salvo diverse disposizioni previste dal ccnl), senza obbligo di preavviso e/o motivazione.  Anche le dimissioni non seguono la normale procedura, infatti non sono previste le dimissioni online del lavoratore in prova, basta in questo caso una lettera di dimissioni consegnata per iscritto al datore di lavoro.