Leggere la busta paga o tradurre il codice di Hammurabi: quale sfida vi spaventa di più? Capire come si devono interpretare le mille voci della busta paga può essere molto difficile tra codici, sigle e numeri che si susseguono fitti riga dopo riga. Ma è una cosa molto importante.
Con questa breve guida, Areajob intende offrirti alcune istruzioni su come si legge una busta paga in modo corretto.
Infatti, la certezza che sul conto corrente arrivi il compenso pattuito con l’azienda non è – e non deve essere – l’unica preoccupazione del lavoratore. In busta paga (o “cedolino stipendio” o “prospetto paga” a seconda di come venga chiamato il documento ufficiale che accompagna la retribuzione mensile) sono contenute molte informazioni che è bene conoscere.
Scopriamo come decifrare tutte le voci della busta paga… comprese i geroglifici!
Differenze di busta paga tra lavoro pubblico e privato
Una promessa…
Stipendio netto e lordo, trattenute, detrazioni INPS e INAIL, straordinari, indennità e altre voci presenti in busta paga di cui spesso avete sentito parlare, anche se non sapete bene cosa siano e dove si trovino esattamente, si trasformeranno in pochi minuti di lettura da misteriosi enigmi a informazioni chiare!
E’ bene fare una precisazione: non tutte le busta paga sono uguali.
La prima differenza da chiarire sulle buste paga è quella tra lavoro pubblico e lavoro privato. Da alcuni anni i dipendenti della Pubblica Amministrazione non ricevono più la busta paga, ma il cedolino stipendio elettronico (cedolino stipendio NoiPa), che possono consultare direttamente su portale della Pubblica Amministrazione NoiPa.
Chiarita questa distinzione, passiamo a esaminare la nostra busta paga.
Come si legge una busta paga: la parte iniziale
Nella prima parte troviamo le informazioni anagrafiche del datore di lavoro (nome e indirizzo dell’azienda, ma anche codice fiscale, posizione previdenziale INPS e posizione INAIL) e quelle del lavoratore.
Per il dipendente sono indicati le posizioni INPS e INAIL, la matricola aziendale e tutta una serie di dati riguardanti la sua posizione in azienda: data di assunzione e – se presente – data di fine rapporto, qualifica/mansione e relativo livello, ossia l’inquadramento del lavoratore in base al CCNL.
In alto, ben in evidenza, si trova il periodo di retribuzione a cui si riferisce la busta paga.
In questa parte della busta paga possiamo leggere lo stipendio base del lavoratore derivante da qualifica, livello ed eventuali scatti di anzianità, la contingenza, vale a dire un’indennità introdotta per perdere il potere di acquisto delle retribuzioni (fissa dal 2001), e l’E.d.r. (Elemento distinto di retribuzione), una somma di 10,33 euro per 13 mensilità riconosciuta a tutti i lavoratori privati a prescindere da qualifica e relativo contratto collettivo.
Tutte queste voci si sommano per arrivare allo stipendio totale lordo.
Come si legge una busta paga: la parte centrale
Nella parte centrale della busta paga troviamo in dettaglio le ore ordinarie, gli eventuali premi, le ore straordinari e le indennità. Le indennità sono le retribuzioni indirette di vario tipo, tra cui le ferie godute, i permessi, la malattia e gli infortuni, le festività, la maternità. Qui si trovano indicati anche eventuali assegni familiari, tredicesima e quattordicesima (quando presenti) ed eventuali anticipi di TFR.
Come si legge una busta paga: la parte finale
Tutto qui? No, c’è un’ultima parte della busta paga: un festival di cifre calcolate fino ai decimali che potrebbero spaventare anche gli amanti della matematica. Come si legge questa parte di una busta paga? Con un po’ di ordine, possiamo imparare a individuare quelle che ci interessano di più:
- i dati previdenziali, che comprendono l’imponibile previdenziale su cui vengono calcolati i contributi. Ne fanno parte sia quelli versati dal datore di lavoro a INPS e INAIL che non figurano in busta paga, sia quelli versati dal lavoratore alla voce “Trattenute”;
- i dati fiscali, che includono l’imponibile fiscale, l’imposta lorda e l’imposta netta IRPEF, le detrazioni di imposta, il totale delle trattenute IRPEF e gli addizionali IRPEF.
In questa parte della busta paga si trova indicato anche il Credito DL 66/2014, l’ex Bonus Renzi. Si tratta del bonus fiscale destinato ai lavoratori che hanno un reddito complessivo comprensivo di redditi da lavoro dipendente e assimilati fino a 26.000 euro.
Le ultime due voci su cui concentrare l’attenzione sono il TFR e lo stipendio netto.
Che cos’è il TFR e come si calcola
Il TFR è il trattamento di fine rapporto, erogato in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro a prescindere dalle cause. E’ un reddito a formazione graduale, pertanto in busta paga è possibile trovare il TFR lordo annuo (somma delle mensilità maturate diviso 13,5) e l’imponibile TFR (somma di tutte le quote maturate anno per anno). Questo dato non è detto che sia mostrato in tutte le buste paga.
L’ultima voce della busta paga: lo stipendio netto
Lo stipendio netto, cioè i soldi che arrivano al lavoratore, è l’ultima voce della busta paga. Come si calcola? Si ottiene sottraendo alla retribuzione lorda gli oneri sociali e le trattenute fiscali a carico del lavoratore dipendente.
Se sei arrivato fin qui, Areajob si augura che, alla domanda “come si legge una busta paga?”, tu non avrai più dubbi su come rispondere!